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Agrobiodiversità, bioeconomia e benessere

L’Unità di Ricerca “Agrobiodiversità, bioeconomia e benessere” si pone come obiettivo principale l’analisi dell’agrobiodiversità, dei sui impatti sulla bioeconomia e sul benessere umano da un punto di vista interdisciplinare e multi-settoriale.  L’obiettivo specifico dell’Unità di Ricerca riguarda l’esame degli impatti dell’agrobiodiversità sia sulle tecniche agronomiche e di trasformazione, sia sulle conseguenti strategie di valorizzazione delle produzioni nell’ambito della bioeconomia e in relazione alle loro ricadute positive sul benessere degli individui.

Il crescente interesse nel recupero e nella promozione della biodiversità delle diverse varietà agroalimentari trova un focus specifico nelle esperienze maturate nel campo della cerealicoltura. Attualmente le varietà coltivate sono i risultati di intensi e continui programmi di miglioramento genetico finalizzati a migliorare sia le rese sia le caratteristiche tecnologiche (ad es. alto contenuto di glutine per migliorare le prestazioni della pasta o del pane). Tali processi di miglioramento hanno prodotto una forte riduzione della variabilità genetica delle colture odierne che sono pressoché omozigote. Al contrario, le vecchie varietà di frumento forniscono una riserva insostituibile di diversità genetica che consente di recuperare caratteristiche delle piante e dei loro prodotti scartate in passato perché non rispondenti ai criteri di produttività imposti dai processi industriali. Queste varietà hanno conservato caratteristiche funzionali che non sono state tramandate alle varietà moderne e che riguardano il contenuto in metaboliti secondari utili, responsabili del gusto e della funzionalità dei prodotti finali (es. pasta e pane). Inoltre, le caratteristiche delle vecchie varietà sono oggi in grado di fornire risposte preziose a nuove emergenze relative, ad esempio, ai cambiamenti climatici, al rischio ambientale (adottando processi produttivi agricoli a basso input più in linea con i cicli naturali), e a nuove esigenze salutistiche relative alla prevenzione primaria di un ampio spettro di patologie.

Infine, i recenti cambiamenti nella percezione dei consumatori rispetto alla sostenibilità ambientale e alle caratteristiche organolettiche dei beni alimentari, così come la nuova attenzione che questi prestano verso la funzionalità dei prodotti alimentari, offrono nuove opportunità, nell’ambito della bioeconomia, di miglioramento della competitività di intere filiere basate sul recupero e sulla valorizzazione delle produzioni e del pool genetico di varietà alimentari sostituite in passato da varietà industriali geneticamente uniformi.

Contemporaneamente, la bioeconomia assicura sostenibilità ambientale ed economica proponendo modelli di sviluppo innovativi basati sull’uso sostenibile delle risorse naturali e rinnovabili, e la loro trasformazione in beni e servizi finali o intermedi. La bioeconomia è parte integrante della strategia “Europe 2020” che promuove entro il 2020 la creazione di modelli di sviluppo basati sulla conoscenza e l’innovazione. Numerosi documenti dell’Unione Europea affermano la necessità di orientare lo sviluppo europeo verso la bioeconomia per favorire la crescita e la creazione di occupazione. Secondo uno studio dell’Ocse, nel 2030 nei paesi sviluppati il 50% dei prodotti agricoli, il 35% dei prodotti chimici e industriali e l’80% dei prodotti farmaceutici e per la diagnostica saranno ottenuti con la bioeconomia.

L’interesse verso l’uso di ecotipi di vecchie varietà di grano (o grano antico) si applica alla bioeconomia attraverso molteplici aspetti tra i quali:

a) La conservazione della biodiversità e sostenibilità

b) La tutela della salute e della sicurezza alimentare e del benessere degli individui

c) Innovazioni nel settore del trattamento del grano

d) L’azione collettiva e l’organizzazione della filiera

Le attività, realizzate dall’Unità di Ricerca nel suo insieme e dai singoli componenti, saranno mirate allo sviluppo di collaborazioni interdisciplinari su temi di ricerca aventi come oggetto l’agrobiodiversità e le sue relazioni con la bioeconomia ed il benessere umano, con la finalità di ottenere finanziamenti nazionali ed europei e produrre pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali.

I proponenti l’Unità di Ricerca sono professori e ricercatori appartenenti a diversi SSD e ai seguenti Dipartimenti dell’Università di Firenze, in modo da integrare le rispettive competenze nello studio delle relazioni tra agrobiodiversità, bioeconomia e benessere:

Medicina Sperimentale e Clinica

Scienze per l'Economia e l'Impresa (DISEI)

Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell'Ambiente (DISPAA)

Ultimo aggiornamento

23.12.2020

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